Fino a che punto i media possono mistificare la realtà? A metà novembre 2012 Hamas ha sferrato un attacco contro Israele. Per giorni e giorni centinaia di razzi sono stati sparati da Gaza sulla popolazione civile del sud di Israele, su Tel Aviv e perfino vicino a Gerusalemme. La stampa se ne è accorta solo quando Israele ha deciso di difendersi e contro-attaccare, non prima. Da quel momento in poi il web si è riempito di immagini di bambini morti in tutte le guerre del mondo negli ultimi dieci anni e tutti attribuiti all’esercito israeliano. Senza vergogna il giornale La Stampa, il giorno 18 di novembre ha pubbicato una foto con il titolo “Gaza, si scava alla ricerca di bimbi”. Naturalmente i “bimbi” sono i soggetti prediletti da questo tipo di disinformazione. Il lettore davanti alle immagini di violenze compiute, o evocate, su bambini si sente coinvolto molto di più che non si trattasse di generici “morti”.
E che cosa mostrava la foto? Due uomini con due lattine in mano, uno dei due con la kippah in testa, che esaminavano i danni provocati da un missile alla loro casa. Evidentemente due Ebrei vittime dei razzi di Hamas. Nessuno “scavo”, nessun bambino, nessun palestinese! Nemmeno la kippah in testa basta a scongiurare la possibilità che qualunque vittima nel mondo diventi un palestinese?
Update: le foto pubblicate da La Stampa nella fotogallery erano 8 ora sono divenute 7 : è stata tolta quella da noi indicata come falso. Non un cenno di scusa , niente. Qui il link ove si può vedere che questa foto non appare più.
Foto già pubblicata da “Progetto Dreyfus“